Un grande passo che cambia in maniera positiva la vita del portiere di calcio. I falli da ultimo uomo, commessi dentro l’area di rigore, dalla prossima stagione saranno puniti con il cartellino giallo e non più col rosso
La svolta! Dalla prossima stagione, il fallo da ultimo uomo commesso dentro l’area non verrà più sanzionato con il rigore il cartellino rosso e la conseguente espulsione del portiere, ma nel nuovo regolamente è previsto, oltre naturalmente al rigore, semplicemente un cartellino giallo ai danni di chi commette il fallo. Una regola che da troppo tempo aveva penalizzato i Numeri Uno di tutte le categorie. Appelli fatti dai portieri di Serie A, ma anche da molti addetti ai lavori, avevano da tempo rilevato una eccessiva e quindi troppo severa punizione nei confronti della squadra difendente che oltre a subire un penalty veniva privata del portiere con conseguente forzata sostituzione di un giocatore per far subentrare il portiere di riserva. Molte partite, anche di rilievo, erano state in qualche modo “falsate” da interpretazioni arbitrali frettolose o poco attente. Match importanti segnati da una regola severa ed ingiusta, portieri costretti a subire calci durante un’uscita (per mettere la faccia laddove gli altri mettono i piedi), per poi vedersi sventolare anche un cartellino rosso.
E allora l’ IFAB, l’organo internazionale che ha il potere di stabilire qualsiasi modifica e innovazione delle regole del gioco del calcio a livello internazionale e nazionale, ha presentato le cosiddette Laws of the game (ndr le nuove regole del gioco): Esattamente la numero 12, che in questione recita così: quando un difensore (il più classico è il caso del portiere) interviene in area negando un’evidente opportunità di segnare una rete all’avversario nel tentativo di giocare o di contendergli il pallone, scatterà solo l’ammonizione. Il rigore, infatti, punisce già il fallo senza bisogno di lasciare una squadra in inferiorità numerica.
Attenzione, però, perché il cartellino rosso verrà comunque estratto dall’arbitro nei casi di spinte, trattenute, falli di mano e laddove non vi sia da parte del difendente l’intenzione o la possibilità di giocare il pallone e ancora, ovviamente, se il fallo prevede di per sé il cartellino rosso (come nella condotta violenta). Insomma, dovrà essere bravo l’arbitro a cogliere questa sfumatura mentre fuori area resterà inalterato il rosso per chiara occasione da gol così come lo conosciamo.
Una mezza vittoria, quindi, e un sospiro di sollievo, per tutti quei portieri che potranno, dal prossimo Campionato, ricominciare a parare senza la paura di essere espulsi se in ritardo nel tempo di uscita sull’avversario.